Descrizione
Quello di Liana Medici Pagnanelli è il nome che, dopo Mara Carandina ed Ermanna Chiozzi, completa il terzetto di protagoniste del progetto triennale "Donne nell' Arte”, il cui obiettivo è valorizzare le artiste locali.
A lei sarà dedicata la mostra antologica, a cura di Chiara Guerzi, che verrà inaugurata sabato 8 marzo, alle 17, in Galleria Civica Alda Costa, dove rimarrà fino al 30 marzo (aperture venerdì dalle 10 alle 12, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 19). L’esposizione ha visto la collaborazione di diverse realtà insieme all’assessorato alla Cultura e alla Biblioteca Anne Frank: Pro Loco Copparo, Lions Club Copparo, Fotoclub Il Torrione e, come enti patrocinatori, gli Amici dei Musei e la Deputazione Provinciale di Storia Patria. Mentre sarà A-Rose, associazione di ricerca oncologica sperimentale estense, a beneficiare dei proventi del catalogo.
La presentazione dell’evento, nella sala consiliare del municipio, lunedì 3 marzo, è stata aperta dal saluto del sindaco Fabrizio Pagnoni. «Si tratta del terzo appuntamento di riscoperta della cultura locale attraverso le artiste copparesi, che coniugano l’espressione della loro voce e della società con il saper fare arte. L’obiettivo è riscoprire e condividere, conservare e trasmettere queste importanti figure, guardando in particolare alle giovani generazioni».
«Abbiamo messo al centro tre artiste molto diverse tra loro, ognuna con la propria forza espressiva, ognuna con la propria storia personale, ognuna calata in un diverso contesto, ma tutte comunque accomunate dall’essere artiste e donne del nostro territorio – ha rimarcato l’assessore alla Cultura, Francesca Buraschi -. Mi ritengo molto soddisfatta del lavoro svolto, non solo per la valorizzazione di Liana Medici Pagnanelli, ma anche perché, grazie alle sue opere e grazie al materiale documentale a cui abbiamo avuto accesso, siamo riusciti a ricostruire la Copparo degli anni ’60 e ‘70 e l’ambiente culturale di quegli anni».
Il vicepresidente Pro Loco Armando Zanforlin, anche genero dell'artista, ha confermato la vivacità dell’ambiente che orbitava intorno a Liana Medici Pagnanelli, con incontri e circoli culturali molto attivi. «Ho avuto l’opportunità di conoscerla e di collaborare con lei per nove anni. Sono molto felice che si attribuisca importanza alla sua figura, dopo 25 anni dalla precedente mostra».
Un orgoglio condiviso anche da Silvia Pagnanelli, che, con Mario, ha messo a disposizione opere e testimonianze della madre. «È una grande opportunità farla conoscere anche a chi non ne abbia avuto occasione – ha detto -. Mia madre era una donna semplice, che amava stare con gli amici e conservare le tradizioni: ogni opera la rappresenta e ne sono felice perché è mancata presto».
Liana Medici Pagnanelli è stata artista molto prolifica: la mostra raccoglierà 130 pezzi, fra cui cimeli e le ultime opere, come spiegato da Chiara Guerzi. «Ho potuto studiare numerosissime testimonianze e restituire un profilo quanto più autentico di questa artista, che ha iniziato tardi a dedicarsi alla pittura, figlia d’arte, di Guido, fotografo di professione e artista autodidatta, mentre i prozii Teofilo e Francesco Medici erano pittori. Ha privilegiato i paesaggi e le nature morte: i suoi lavori sono simbolo del contesto culturale che la vide operare dagli anni Settanta alla morte, al centro di diversi sodalizi intellettuali».
Chiara Guerzi guiderà una visita (gratuita) della mostra domenica 9 marzo alle 16. Per informazioni Biblioteca Anne Frank 0532 864633, biblioteca@comune.copparo.fe.it