Copparo omaggia le sue vittime innocenti della guerra

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Giornata del ricordo

Data:

31 Gennaio 2025

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La sirena antiaerea ha risuonato nel 30 gennaio di Copparo, che in questa giornata ricorda le 93 vittime civili innocenti del bombardamento del campanile. Il suono cupo, che precedeva il rombo terrificante degli aerei, strillò tutto quel freddo giorno del 1945 ed è tornato ad ammonire oggi.
Un’esperienza intensa quella organizzata dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con Archeologi dell’Aria e con la partecipazione dell’Istituto Comprensivo, che ha voluto cercare di far comprendere prima di tutto ai ragazzi cosa si provasse, e cosa si prova ancora in alcune aree del mondo, nei minuti che precedono un’incursione e che fanno la differenza fra la vita e la morte.
La commemorazione di questa data tanto significativa per la comunità copparese è iniziata proprio dai giovani: i ragazzi della 3ªA della scuola secondaria di primo grado sono stati accolti al sacrario del campanile da don Daniele Panzeri.
«È importante la vostra presenza qua stamattina – li ha salutati il sindaco Fabrizio Pagnoni, accompagnato dal vicesindaco Bruna Cirelli e dall’assessore Francesca Buraschi -. È un dovere di tutti noi ricordare la storia del nostro territorio, insieme alla ‘Storia’, e tramandarla, perché ci faccia da monito rispetto a ciò che dobbiamo scongiurare».
Il vicepresidente degli Ada, Giovanni Carlini, affiancato da Andrea Baroni ha fornito agli studenti un inquadramento storico, che ha messo in luce come Copparo sia diventato un obiettivo militare della Royal Air Force per la presenza della fabbrica Berco, che produceva cingoli per i carri armati, e della ferrovia che collegava lo stabilimento con il fronte bellico. Furono dodici bombardieri Baltimore a partire da Cesana alle 9, poi altri dodici a mezzogiorno: ciascuno trasportava due bombe da 250kg e tre da 125 kg. Nell’incursione delle 9.30 e in quella delle 12.30 vennero sganciate sul paese un totale di 48 bombe 250 kg e 72 da 125 kg. Un potenziale esplosivo enorme che si abbattè sulla popolazione, la quale si trovava in luoghi considerati sicuri: la chiesa, la canonica, l’asilo e l’ospedale, investendo le abitazioni circostanti.
Quindi, il suono della sirena della Seconda Guerra mondiale, arrivata al Museo La Tratta dalla fabbrica Fiat di Riva del Garda, ha preceduto il silenzio che ha avvolto la visita al santuario della memoria ai piedi del campanile impreziosito dalla Madona della Pace di Arrigo Minerbi.
Grande la commozione, come anche durante la cerimonia religiosa officiata nel pomeriggio da don Daniele.
Alla cerimonia hanno partecipato gli ultimi testimoni diretti, i familiari delle vittime del bombardamento, le autorità civili e militari cittadine e le associazioni d'arma e combattentistiche. «Questo è il nostro Giorno della Memoria - li ha accolti don Daniele -: la memoria di ciò che accadde proprio in questo luogo e dei tanti che ne furono vittima».
«La nostra città è stata duramente colpita e molte vite spezzate in un attimo: questo ha segnato la nostra storia e la nostra memoria, accendendo una profonda riflessione sui valori di pace e giustizia - ha rimarcato -. Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo imparare per costruire un futuro in cui riconciliazione, solidarietà e pace siano valori fondamentali. Non dobbiamo perdere la memoria, se non vogliamo che queste persone non siano morte invano. Non dobbiamo essere indifferenti».
«Il ricordo è un nostro dovere – ha aggiunto il primo cittadino -. Dopo 80 anni è sotto i nostri occhi come poco sia cambiare e la pace resti un valore fragile: dobbiamo averlo presente, soprattutto i giovani devono maturare la consapevolezza. Tenere vivo e conservare il ricordo è il nostro impegno per contribuire a una pace che ci accompagni come fratelli».
La funzione, durante la quale sono risuonati tutti i nomi delle 93 vittime, è terminata con il corteo e la deposizione della corona ai piedi del campanile, a cui hanno reso onore il sindaco Fabrizio Pagnoni, insieme alla giunta comunale, il comandante della Compagnia Carabinieri, maggiore Alessandro Volpini, con il comandante di Stazione, luogotenente Giuseppe Zurlo, il comandante del Gruppo di Ferrara della Guardia di Finanza, tenete colonnello Domenico Oliveto, il comandante della Polizia Locale Terre e Fiumi, ispettore superiore Stefano Aguiari.
In chiusura di nuovo il grido della sirena antiaerea, severo ammonimento a non ricadere nell’insensatezza della guerra.

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Ultimo aggiornamento: 28/02/2025, 10:10

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