EARS – ERASMUS+ contro l’abbandono scolastico

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La dispersione scolastica non è un tema solo locale: è una questione europea.

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17 Novembre 2024

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Tanto da essere al centro del progetto triennale Ears – Erasmus+, approvato sul bando Erasmus+ 2021 promosso dall’Unione Europea nell’ambito dei Partenariati di Cooperazione per l’educazione scolastica.

Le fila di questo lavoro, che ha attraversato l’Europa, sono state tirate, giovedì 14 novembre, nel  corso del convegno "Strategie e strumenti per prevenire la dispersione scolastica", ospitato dal capofila Centro di Formazione Professionale Cesta. «Cesta – ha affermato a tal proposito l’assessore alla Scuola e alla Formazione Francesca Buraschi - è davvero un faro nella nebbia che, assieme agli altri partner intervenuti qui oggi, ha permesso e permetterà a tanti giovani che si erano persi di ritrovare un cammino professionale o di studi congeniale alle loro aspirazioni e attitudini».

«Ears – ha spiegato Stefania Squarzoni, coordinatrice del progetto per la il Cfp – mira a sistematizzare e ottimizzare una serie di procedure per prevenire il rischio di abbandono scolastico, da parte degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado (11-14 anni e 15-19, esteso a 21 anni), con particolare attenzione a coloro che hanno minori opportunità, vivono in aree rurali e remote, affrontano difficoltà socio-economiche».

L’obiettivo è stato dunque individuare un modello di azione condiviso tra i partner, basato sulla sintesi e il miglioramento delle singole pratiche territoriali già in atto nei paesi partner. E ancora formare gli insegnanti e il personale educativo rispetto alle procedure, gli strumenti e le competenze necessarie per seguire da vicino gli studenti a rischio, sulla base di tre “pilastri”: imparare il futuro, mercato del lavoro locale e comunitario e coinvolgimento della famiglia. Infine, predisporre una piattaforma digitale dedicata alle buone prassi e alla formazione formatori.

Fra gli elementi salienti del pomeriggio di lavoro la presentazione del manuale di buone prassi sviluppato per supportare educatori e istituzioni nell’identificazione precoce dei rischi e nell’attuazione di strategie di intervento e sviluppato da una partnership composta da IC Copparo (Italia), Fondazione Cfp Cesta (Italia), Associazione Edulifelong (Romania), Sisera (Grecia), Open Up (Grecia), Wusmed (Spagna), Comunità ‘S-Hertogenbosch - Weener Xl (Paesi Bassi), Tirantes (Paesi Bassi), Computer Danmar (Polonia).

Si tratta di uno strumento progettato per condividere le informazioni e le migliori pratiche rivolto a vari attori all’interno e all’esterno del sistema scuola, compresi dirigenti scolastici, insegnanti, studenti, genitori e stakeholder esterni. Gli approcci presentati sono stati selezionati tra le migliori pratiche applicate ciascun paese partner del progetto.

Il presupposto è la visione dell’abbandono scolastico precoce non solo come fenomeno sociale, ma anche come manifestazione della richiesta di un nuovo approccio del sistema educativo, dal momento che l’abbandono è frutto di una complessità e da una serie di fattori individuali, sociali ed educativi diversi: fattori che implicano che le cause e le conseguenze del fenomeno debbano essere esaminate su più fronti, personale, sociale, lavorativo e finanziario. Il manuale dunque discute anche l'importanza dello sviluppo professionale per chi si occupa dell’istruzione, attraverso una formazione che si concentra su tre pilastri fondamentali: coinvolgimento della famiglia, mercato del lavoro e imparare il futuro.

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Ultimo aggiornamento: 23/12/2024, 11:27

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