Descrizione
In occasione della Giornata mondiale contro l’Ictus cerebrale, sabato 25 ottobre la sala civica “Alda Costa” di Copparo ha ospitato il convegno intitolato “Ogni minuto conta: l’importanza del riconoscimento tempestivo dei sintomi”. Questo è il messaggio che ha inteso portare l’associazione A.L.I.Ce Ferrara (Associazione per la Lotta all’Ictus cerebrale) presieduta da Claudio Mari, che ha fatto proprio l’appello della World Stroke Organization e alla Safe (Stroke Alliance for Europe). Come emerso dall’incontro, che ha visto alternarsi relatori di altissimo livello, riconoscere tempestivamente i sintomi e agire con rapidità può fare la differenza tra un pieno recupero e una disabilità permanente. Basti pensare che ogni minuto di ritardo può costare fino a 1,9 milioni di neuroni: dopo pochi secondi, infatti, inizia un processo irreversibile di danno cerebrale. Ad aprire l’iniziativa di divulgazione e sensibilizzazione è stato il sindaco Fabrizio Pagnoni, che ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale e ha sottolineato la rilevanza di appuntamenti come quelli del 25 ottobre scorso, «perché riguardano la salute di tutti noi. La prevenzione e il tempestivo intervento in caso di Ictus cerebrale è cruciale per salvare una vita e limitare significativamente i danni. Ci tengo a ringraziare l’associazione A.L.I.Ce e il suo presidente Claudio Mari, con cui si apre oggi un percorso di collaborazione».
Al convegno, moderato da Paolo Boldrini (Comitato Esecutivo Società Europea Medicina Fisica e Riabilitativa), sono intervenuti diversi professionisti dell’Azienda Usl di Ferrara: la dott.ssa Daniela Gragnaniello (direttrice Unità operativa complessa Neurologia provinciale e responsabile del Centro Disordini Cognitivi e Demenze), la dott.ssa Cristina Saletti (direttrice Unità Operativa Igiene degli Alimenti e Nutrizione Azienda USL di Ferrara), la dott.ssa Elisabetta Zucchini (direttore dell’Unità operativa complessa Riabilitazione Territoriale), il dott. Sandro Gamberoni (Medico di Medicina Generale) che hanno offerto contributi preziosi su prevenzione, diagnosi precoce e percorsi di cura, alternati a testimonianze che hanno consentito al pubblico di toccare con mano esperienze vissute.