Descrizione
Saranno due, venerdì 28 marzo, le proiezioni al Teatro De Micheli del docufilm “Nonostante tutto”, che intende valorizzare e mantenere vivo il ricordo della figura del brigadiere Armando Sepe e della tragica vicenda che al carabiniere in forza a Copparo costò la vita il 17 gennaio del 1973.
La prima presentazione vedrà protagonisti i ragazzi delle scuole, mentre la seconda, alle 21, sarà aperta a tutta la cittadinanza, invitata a questa serata di grande valore storico e civile.
Il progetto, in collaborazione con il Rotary Club Alfonso d'Este di Copparo e con il patrocinio e il contributo del Comune, nasce da un’idea dal figlio Giuseppe e del nipote Lorenzo, che, nel raccontare la storia del militare scomparso nell’adempimento del proprio dovere, intende proporre un excursus delle trasformazioni sociali e economiche del territorio, cambiamenti che però non hanno modificato lo spirito di una comunità sana e autentica.
Il cortometraggio, di cui sono registi e produttori Stefania Centonze e Giuseppe Sepe, vede la partecipazione di Elsi Caushi, Carmine Botta, Stefania Centonze, i contributi di Alessandra Pavanelli, Alessandro Bassi, Antonella Guiducci, Giancarlo Bellucci, del luogotenente Giuseppe Zurlo, di Graziano Armandi e Nelis Moretti, con il supporto della Stazione dei Carabinieri di Copparo. Montaggio di Stefania Centonze, musiche di Paolo Catellani, suono di Matteo Orlani, al pianoforte Mario Corticelli, riprese aeree di Gian Luigi Cosmo.
Il docufilm alterna testimonianze e scene di fiction, ripercorrendo la vicenda dell’uomo e del carabiniere, nativo di Carinaro, che dalla provincia di Caserta prese servizio a Copparo dai primi anni ’70. Quel tragico giorno di 52 anni or sono, dopo l’omicidio del figlio e il tentato omicidio della moglie, un uomo si diede alla fuga, ma prima di scappare dalla villetta dove si era consumato il delitto, aprì le valvole del gas, che si diffuse in tutta l’abitazione. Il militare fece allontanare a distanza di sicurezza tutto il personale operativo e le altre persone sul posto e si avvicinò da solo alla casa, nel timore che l’assassino potesse ancora trovarsi all’interno e fosse pronto a reagire con le armi al tentativo di arresto. La detonazione che ne seguì, dovuta al campanello elettrico, fu violentissima: Sepe rimase sepolto dalle macerie e i frammenti scagliati dall’esplosione ferirono altre persone, che riferirono di essersi salvate proprio grazie a quell’azione del militare.
Sul filo conduttore di questa storia di coraggio e dedizione, si porrà l’accento sui valori fondanti della comunità.