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“POESIE DAL VENTO” ALLA TRATTA PER LA GIORNATA DELLA POESIA
Lunedì 21 marzo la lettura dei versi dei giovani piloti Raikes e Hintz abbattuti nei cieli italiani
Il Museo La tratta celebra lunedì 21 marzo la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall'Unesco nel 1999 con l'obiettivo di celebrare una delle forme espressive più belle e antiche utilizzate dall’uomo e il suo ruolo privilegiato nella promozione della comunicazione e della comprensione interculturale.
L’iniziativa “Poesie dal vento”, organizzata da Archeologi dell’Aria e Storia in Grigio-verde, con il patrocinio del Comune di Copparo, si terrà alle 21. Nel corso della serata, alla quale presterà la voce Angela Felisati, saranno presentati due poeti: il 21enne David Kennedy Raikes e il 26enne Loren Hintz, piloti di aerei durante la Seconda Guerra mondiale, entrambi abbattuti nei cieli italiani nel 1945, i cui resti sono stati individuati dai volontari Ada.
I versi di David furono pubblicati postumi nel 1954 in Inghilterra, con il titolo di “The Poems of Davis Raikes”: lui scomparve il 21 aprile, quando il bombardiere medio A-20 Boston V - BZ590 del 18° Squadron della Royal Air Force, decollato da Forlì, venne abbattuto da una raffica di contraerea a Copparo. Il premio di poesia che porta il suo nome, organizzato dal Radley College, viene assegnato ogni anno in sua memoria.
Loren era un ragazzo di campagna dello Iowa che scriveva poesie, teneva un diario e si interessava alla danza dei nativi americani: sempre il 21 aprile, ai comandi del suo P-47D Thunderbolt “Gow Job” venne abbattuto dal fuoco della contraerea nella zona di Bagnarola di Budrio. Era una delle sue ultime missioni prima di tornare a casa dalla figlia di un anno, Gretchen, e dalla moglie Gert, incinta di otto mesi. A lui è dedicato il docufilm, pluripremiato, “Finding Loren”.
Le poesie di Raikes e Hintz sono tratte dai libri originali che le rispettive famiglie hanno donato al Museo La Tratta e la loro lettura sarà dedicata alle vittime della guerra: contro la guerra. La poesia li faceva sentire meno soli, offriva loro una chiave di lettura della vita e un rifugio morale e psicologico, per avere dei punti di riferimento di fronte al conflitto, alle difficoltà delle missioni, al pericolo e il rischio elevatissimo di non tornare a casa. Così ci hanno lasciato una meravigliosa opera d'arte.
Ultima modifica dei contenuti: 21/03/2022