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FONTANA MONUMENTALE, RESTAURO DEI MATERIALI
È stato completato il montaggio del ponteggio necessario a lavorare in quota e lunedì 29 gennaio saranno eseguite le prove di pulizia sul materiale da inviare alla Soprintendenza e le ulteriori prove di stuccatura. Entra così nel vivo l’intervento di restauro della Fontana Monumentale di Copparo, inserito fra gli interventi di "Rigenera Copparo 01: restauro delle piazze del centro storico di Copparo", finanziati con fondi Pnrr per complessivi 3.490.000 euro e affidati alla ditta Geo Costruzioni di Formignana.
L’opera, che restituirà alla comunità il monumento integro, leggibile e funzionante, si articola su più livelli: il restauro materico degli elementi lapidei e scultorei e il ripristino della guaina impermeabilizzante all’interno delle vasche; la revisione del sistema idraulico per la completa ripresa in esercizio della fontana; la revisione dell’impianto elettrico esistente con contestuale sostituzione degli apparecchi illuminanti.
La Fontana Monumentale è stata progettata da Piero Toschi e decorata a basso rilievo dallo scultore Enzo Nenci, esponente della corrente novecentista. La sua realizzazione ha avuto inizio nel 1933, in occasione della costituzione del Consorzio Intercomunale Acquedotto, per celebrare l’arrivo dell’acqua potabile in città, mentre la sua inaugurazione è datata 4 novembre 1935.
La struttura è in cemento armato e la finitura superficiale in marmo: si compone di un’ampia vasca rotonda in pietra, di una vasca centrale con ai lati epigrafi che ricordano i caduti copparesi nei conflitti della prima metà del ‘900 e del monumento vero e proprio composto da un pilastro in marmo bianco di Carrara e circondato da quattro rostri aggettanti in marmo verde imperiale, incisi a bassorilievi. L’altezza complessiva è pari a circa 8,30 metri.
La fontana è funzionante, ma inattiva a causa di una perdita che coinvolge la cisterna di accumulo interrata non lontano nella piazza. A ciò si ovvierà con l’esecuzione delle opere necessarie a garantirne il funzionamento, che peraltro prevedono la modifica dell’attuale funzionamento a “ciclo aperto” con un funzionamento a “ciclo chiuso”, per riutilizzare la stessa acqua senza sprechi.