MASCHERINE E GUANTI VANNO NELL’INDIFFERENZIATO

Si stima che per l’avvio della cosiddetta fase 2 dell’emergenza coronavirus in Italia servano almeno un miliardo di mascherine e mezzo miliardo di guanti. Presidi necessari per la salute e la sicurezza delle persone, che tuttavia diventano inevitabilmente rifiuti nel giro di poche ore dall’inizio del loro utilizzo. Il corretto smaltimento di questa enorme quantità di scarti è uno dei temi che i gestori dei rifiuti e le pubbliche amministrazioni si trovano già a dover affrontare.
Le mascherine lavabili sono sicuramente quelle più sostenibili dal punto di vista ecologico, ma sono meno facili da trovare in commercio, e più costose. Quelle in circolazione sono in gran parte di tipo chirurgico, e possono essere usate al massimo per qualche ora, poi vanno gettate. Così come i guanti, che invece in nessun caso possono essere riutilizzati.
CLARA ricorda a questo proposito che mascherine e guanti, così come i fazzoletti da naso usati, vanno gettati insieme ai rifiuti non riciclabili: non con la plastica, né con la carta, solo con l’indifferenziato. La soluzione corretta è quindi portarli a casa e inserirli nel sacco o nel bidone grigio. Nel modo più assoluto non vanno gettati a terra, o nascosti tra le auto parcheggiate o tra i cespugli. Disfarsene in questo modo solo perché non si intende riportarle in casa è un atto incivile, irrispettoso per il prossimo e per l’ambiente.
Del resto il tema dei rifiuti abbandonati non riguarda solo mascherine e guanti. Ad abbandonare questi oggetti sono spesso gli stessi individui che gettano a terra senza troppi scrupoli scontrini, cartacce, mozziconi di sigarette, ma anche bottigliette, lattine e quant’altro. Oggi però, considerato il tipo di rifiuto potenzialmente infetto, questo comportamento è ancora più deprecabile.
L’appello al senso civico è ora come non mai a 360 gradi: dalla responsabilità individuale nel distanziamento sociale alla buona educazione da mettere in pratica nell’igiene delle mani e nella gestione di questi nuovi scarti, l’impegno personale di ogni cittadino è determinante per uscire il prima possibile dall’emergenza.

Ultimo aggiornamento

05/05/2020